NPL: un mercato di limoni?

NPL: un mercato di limoni? 1
Il titolo dell’articolo riprende e cita un intervento del recente NPL Meeting di Venezia, nel quale si accostava il mercato degli NPL alla teoria economica del mercato dei limoni.

Quest’ultima risulterà familiare a chi ha fatto studi accademici attinenti: per tutti gli altri (me compreso, prima di informarmi a dovere incuriosito dalla citazione) tale teoria fa capo a George Akerlof e compare per la prima volta in un suo articolo del 1970. In sintesi viene spiegato come in presenza di asimmetria informativa tra venditore e acquirente in un mercato, avvengono sostanzialmente due fasi:

– in una prima fase, il venditore sarà invogliato a mettere sul banco roba di scarsa qualità approfittando della scarsa cultura dell’acquirente;

– al contempo, il venditore sarà disincentivato a togliere dal mercato limoni di grande qualità, sapendo che il mercato non sarà disposto a pagare un sovrapprezzo per le medesime ragioni del punto 1;

– in una seconda fase, l’acquirente realizza che la qualità di quel mercato è un dato incerto, che i limoni buoni non stanno sul banco e a lungo andare smette di comprare, ponendo fine al mercato.

Ovviamente la teoria è più articolata, mi sono permesso di stilizzarla molto. L’autore fa altri esempi (auto usate, cibi di alta cucina), non cita gli NPL.

Trattasi senza dubbio di un parallelo molto acuto e degno di nota da parte del conferenziere; a nostro avviso non ci sono però i presupposti perché questo avvenga nel mercato degli NPL, per almeno tre ragioni:

1) Gli NPL sono un mercato che vive una fase di eccesso di liquidità; per alcune asset class, stiamo rasentando la bolla. Oggi gli acquirenti sono troppo motivati a impegnare denari per accorgersi della qualità intrinseca degli asset; il problema si riproporrà se mai più avanti;

2) l’asimmetria informativa è sostanzialmente dovuta alla base dati originariamente presente nelle banche. La differenza sostanziale con la teoria dei limoni sta proprio qui: in presenza di dati scarsi o assenti, l’acquirente NPL non offre un prezzo medio; offre meno per tutelarsi. Mediamente gli acquirenti degli NPL non hanno lo stessa tolleranza delle massaie al mercato;

3) la qualità dei dati presenti sul mercato è in netto miglioramento, per via del deciso cambio di rotta delle banche in tal senso e anche grazie al lavoro dei servicer coinvolti nei processi di acquisto e valutazione.

In molti casi venditore e acquirente sono già in grado di distinguere tra limoni buoni e cattivi; parlando di ipotecario, mi viene da dire che finora si è parlato quasi solo di limoni buoni.

Emanuele Grassi

 

 

 

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